Pubblicato il 24/07/2020
SPETTACOLO

Caltagirone, ecco il disegno sulla Scala: la città chiede il Patrocinio di S. Giacomo in tempi di pandemia



La scelta del disegno di Angelo Alessi (anni ’90),che  riprende il quadro di Giuseppe e Francesco Vaccaro sul Patrocinio di S. Giacomo custodito nella Basilica Cattedrale di Caltagirone, ha un chiaro significato simbolico e religioso. Si innesta nel solco della tradizione che chiede la protezione al Santo Patrono in occasione di eventi calamitosi, quali terremoti, carestie o pestilenze.


Sarà un disegno di Angelo Alessi, risalente agli anni ’90, che appartiene alla collezione dell’ex Azienda autonoma soggiorno e turismo (oggi Unità operativa del Servizio turistico regionale) il tema della Luminaria sulla Scala S.  Maria del Monte di Caltagirone il 25 sera. Il disegno riprende il quadro di Giuseppe e Francesco Vaccaro sul Patrocinio di S. Giacomo, olio su tela del 1855, custodito nella Basilica Cattedrale della città della ceramica,


L’11 gennaio si ricorda il Patrocinio di San Giacomo sulla città di Caltagirone e il terremoto del 1693. La basilica sel Santo, secndo la tradizione, fu eretta dal conte Ruggero il Normanno, perché il 25 luglio 1090, giorno in cui la Chiesa celebra il martirio di san Giacomo Maggiore, il conte entrò trionfante in città, dopo aver sconfitto i saraceni in quella che fu poi chiamata Piana del Conte (oggi meglio conosciuta come contrada Saracena), verso sud-ovest a quattro miglia dalla città.

L’11 gennaio 1693 un terribile terremoto distrusse le città del Val di Noto, fra le quali Caltagirone. Anche la basilica di S. Giacomo fu quasi interamente distrutta. Rimasero in piedi solo l’abside e le due cappelle laterali di S. Giacomo che custodivano il fercolo col simulacro del Santo Patrono, realizzato nel 1518 da Vincenzo Archifel, orafo e scultore catanese, e la cassa argentea con la reliquia.


Il Senato civico elesse dunque l’11 gennaio giorno del Patrocinio del Santo sulla città. Nel corso degli anni, tradizione vuole che la città ricorra al Santo Patrono per chiedere la protezione in occasione di eventi calamitosi, quali terremoti, carestie o pestilenze. Ecco motivata la scelta di un disegno che richiamasse il Patrocinio del Santo Patrono, in questo periodo di pandemia, che ha duramente provato anche la città di Caltagirone, lasciando dietro di sé la sua scia di sofferenza e di morte.  


L’allestimento della Scala sarà affidato al maestro Enzo Ripullo e alla sua "squadra": lungo i 142 gradini verranno collocati circa 3500 “coppi” multicolori, che, con l'accensione, trasformeranno la Scala in uno sfavillante arazzo unico al mondo.  


Saranno i rappresentanti delle categorie che si sono profuse durante la pandemia (dai medici agli infermieri, ai farmacisti, ai vigili urbani e alle altre forze dell'ordine, agli appartenenti alla Protezione civile e alle associazioni di volontariato, alla Croce Rossa Italiana comitato di Caltagirone, che garantirà a titolo gratuito il servizio di assistenza sanitaria con ambulanza), ad accendere i "coppi" della Scala illuminata di sabato 25 luglio, alle 21. Sarà un modo per dire loro grazie e per stringerli in un simbolico abbraccio.


Per le note e inevitabili restrizioni legate alla prevenzione del Coronavirus, l'accesso del pubblico non sarà consentito durante tutto il periodo della Luminaria. I 27 accessi pedonali e i 6 accessi carrabili alla Scala saranno appositamente presidiati.

Ma la Scala illuminata sarà un grande evento mediatico e social, con la diretta streaming che darà a tutti la possibilità di apprezzare i diversi momenti di questo spettacolo unico al mondo e la presenza di tante tv (anche Rainews) e testate cartacee e on line che "rilanceranno" fuori dai confini regionali e nazionali le bellezze di Caltagirone e del suo monumento simbolo.

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