Pubblicato il 19/07/2020
POLITICA

Il manifesto del presidente Musumeci che gronda sangue: la condanna del sindaco Ioppolo del presidente Alparone



Reazioni indignate anche a Caltagirone per il manifesto per la campagna di sfiducia del M5S nei confronti del governatore Nello Musumeci, che mostra il presidente che gronda sangue.

Reazioni indignate anche a Caltagirone per il manifesto per la campagna di sfiducia del M5S nei confronti del governatore Nello Musumeci, che mostra il presidente che gronda sangue.

L'immagine è stata postata su Facebook dal parlamentare del M5s all'Assemblea regionale siciliana, Nuccio Di Paola. La locandina è stata ripostata dallo stesso presidente della Regione Musumeci, che ha scritto: “Ogni commento sarebbe superfluo”. E sui social si è scatenata la bufera.

“Al di là del pessimo gusto che caratterizza il post del deputato all’Ars Nuccio Di Paola – sottolinea Gino Ioppolo, sindaco di Caltagirone e coordinatore regionale di “Diventerà Bellissima” – sgomenta la mancanza di equilibrio e di qualsivoglia argomentazione politica. Il fatto è imperdonabile perché, come venne insegnato alle generazioni mia e di Musumeci, le parole e le immagini, in politica, servono per elaborare idee e costruire proposte concrete e positive. Esattamente ciò che stanno facendo, nell’impegnativa opera quotidiana di risanamento ed efficientamento della Regione siciliana, il presidente e il suo Governo. Al deputato grillino – conclude Ioppolo – resterà l’onta di un gesto lugubre, che di certo non oltraggia il destinatario, ma che va stigmatizzato con forza”.

“Fare propaganda politica – afferma il presidente del Consiglio comunale Massimo Alparone - attraverso manifesti con il viso degli avversarsi politici (in questo caso del presidente Nello Musumeci, ma vale per gli esponenti di ogni colore politico) ricoperti di sangue non è solo fuori luogo, ma è soprattutto un messaggio esecrabile lanciato ai cittadini. Invito gli amici che sostengono il M5S a dissociarsi da questo atto”.

Di Paola, dal canto suo, in un altro post su Facebook, non ha affatto sconfessato la locandina, ma è passato al contrattacco: "Musumeci – scrive -, che adora fare la vittima e che sa benissimo che il volantino non contiene né sangue né alcuna forma di violenza, lancia sui social una campagna di vittimismo e mi scatena contro assessori e sostenitori i quali si lanciano in una gara di offese e insulti. Usano una tale violenza verbale che il manifesto in confronto sembra un messaggio dei Baci Perugina. Mi danno del 'primitivo, inetto, cialtrone, violento, insulso' e mentre scrivo l’elenco cresce. Per non parlare dei messaggi minatori in privato dei suoi hooligan".

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