Pubblicato il 09/07/2020
CRONACA

Furto auto: altri due arresti dei Carabinieri di Caltagirone e Grammichele



I due arrestati utilizzavano 2 chiavi a “spadino” opportunamente sagomate, un cilindretto munito di due viti utilizzato per sfilare i cilindri di accensione, un radiocomando, una porta “OBD” utilizzata per decodificare le centraline delle autovetture e diversi attrezzi atti allo scasso. Un altro colpo messo a segno dai militari dell'Arma, dopo i 5 arresti dello scorso 7 luglio.


I Carabinieri delle Stazioni di Caltagirone e Grammichele hanno arrestato nella flagranza i catanesi Fabio Riccio di anni 43 e Antonio Caruso di anni 31, poiché ritenuti responsabili di tentato furto aggravato in concorso.


I militari, giunti nel capoluogo etneo per recarsi al Comando Provinciale di piazza Verga, transitando per via Santa Maddalena hanno notato il 43enne che, dopo essere sceso dall’autovettura sulla quale viaggiava assieme a Caruso e, dopo aver ricevuto da quest’ultimo diversi attrezzi, si è accostato ad una Fiat 500 parcheggiata poco più avanti. Dopo aver forzato la serratura, è entrato nell’abitacolo posizionandosi sul sedile lato guida iniziando ad armeggiare con parte degli attrezzi ricevuti dal complice. L’immediato intervento dei carabinieri ha consentito di bloccare il ladro e, contestualmente, di impedire la fuga del complice che aveva già messo in moto l’autovettura sulla quale era giunto sul posto.


A seguito delle perquisizioni personale e veicolare, sono state rinvenute e sequestrate 2 chiavi a “spadino” opportunamente sagomate, un cilindretto munito di due viti utilizzato per sfilare i cilindri di accensione, un radiocomando, una porta “OBD” utilizzata per decodificare le centraline delle autovetture e diversi attrezzi atti allo scasso. Gli arrestati, terminate le formalità di rito,  sono stati relegati agli arresti domiciliari.


Si tratta di un altro colpo contro i furti d’auto, messo a segno con successo, a breve distanza di tempo, dai militari dell’Arma, dopo quello del 7 luglio scorso dai Carabinieri della Compagnia di Caltagirone, coadiuvati dai colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” e da quelli della Compagnia di Palagonia, che hanno arrestato il 31enne palagonese Febronio Cona ed i catanesi Alberto Salvatore Tropea e Valerio Magni, entrambi 30enni, Massimo Ferrera di 50 ed Alfio Puglisi di 21, perché ritenuti responsabili del concorso in ricettazione.

Quattro degli arrestati sono stati individuati sulla SS. 385 quando, in prossimità del bivio con la S.P. 74 II, transitavano a bordo tre autovetture incolonnate: una Lancia Musa, un’Alfa Romeo Giulietta ed una Fiat Panda. Due di esse, l’Alfa Romeo Giulietta e la Panda,  erano state rubate a Catania.

I quattro catanesi sono stati bloccati, mentre facevano ritorno nel capoluogo etneo: a bordo dell’auto occultavano, in un vano posto sotto la leva del freno a mano, una serie di grimaldelli per la forzatura delle serrature e varie attrezzature elettroniche per procedere al bypass delle centraline delle autovetture nonché, nelle tasche di Ferrera, la cospicua somma di 1.460 euro ritenuta il corrispettivo per la vendita versato da Cona al quartetto per la cessione delle autovetture rubate. Gli arrestati espletate le formalità di rito, con eccezione di Puglisi che è stato posto agli arresti domiciliari, sono stati tradotti in più case circondariali ed in particolare: Cona presso il carcere di Caltagirone, Tropea presso il carcere di Noto, Magni e Ferrera presso il carcere catanese di Piazza Lanza.


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