«L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!». La Regione Siciliana ha letteralmente dato i numeri sull’emergenza Covid nell’isola. Tutti da rifare i calcoli sulla diffusione del contagio. È quanto emerge dall’allineamento dei dati relativi all’emergenza Coronavirus, curato dall'osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione delle Asp.
«L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!». La Regione Siciliana ha letteralmente dato i numeri sull’emergenza Covid nell’isola. Tutti da rifare i calcoli sul contagio in Sicilia. È quanto emerge dall’allineamento dei dati relativi all’emergenza Coronavirus, curato dall'osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione delle Asp.
Le guarigioni cliniche di cittadini sono state singolarmente ricontrollate e così pure i tamponi. Il dato, inoltre, è stato raggruppato per domicilio (e non per residenza). E dunque i numeri che sono stati dati sino a ieri e le percentuali calcolate sulla base dei dati forniti dalla Regione Siciliana, erano sbagliati.
Sono tre i nuovi positivi in Sicilia e portano a 3.070 i casi totali in nell’isola. Per il ricalcolo la regione ha sottratto 397 unità (secondo i calcoli errati sarebbero dovuti essere 3.467 i casi totali).
Questa la distribuzione dei casi totali nelle varie province: Agrigento, 135; Caltanissetta, 185; Catania, 777; Enna, 438; Messina, 470; Palermo, 498; Ragusa,87; Siracusa,320; Trapani,136.
Dei 150 attualmente positivi (-3 rispetto a ieri, ma -487 secondo il ricalcolo), 26 sono ricoverati con sintomi, di cui 5 in terapia intensiva, 124 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 187.869.
Sono +93 i dimessi e i guariti e portano il totale a 2.640. Secondo i nuovi calcoli la percentuale dei guariti sarebbe dell’86% rispetto ai casi totali, ben al di sopra della percentuale nazionale che oggi è il 76.42%.
Non vi è nessun decesso: restano 280 i morti. Il tasso grezzo di letalità è del 9,1%. Un dato ben lontano rispetto alla percentuale nazionale, che oggi è il 14,52%.
Sembrerebbe dunque ormai certo che il Covid-19 sia stato
meno letale nell'isola: un’ipotesi che appare suffragata dal decorso del
contagio ed è rimasto pressoché costante da settimane. Sempre che i numeri,
stavolta, siano corretti.
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