Cosa rimane in Cina dell'opera di padre Niccolò Longobardi e come lo ricorda la sua città natale?
di Sebastiano Russo
Percorrendo per circa 150 m la Via Luigi Sturzo, a destra dalla piazza Municipio, si arriva all’epigrafe dedicata a pre Niccolò Longobardi “Qui nacque prè Niccolò Longobardi, morto in Peckin il 5 sett. 1654”. Chissà quante volte ci siamo imbattuti in quest’epigrafe e ci siamo chiesti chi mai fosse stato quest’illustre concittadino per meritare quest’onorificenza? Chi lo portò così lontano? Perché oggi se ne parla ancora?
Nel 2017 a cura di Silvia Toro con prefazione di Francesco
Failla, viene pubblicato il “Trattato sui Terremoti” scritto da Nicola
Longobardo. Un lavoro di straordinaria importanza che accende i riflettori su
questo gesuita missionario di Caltagirone che divenne superiore della missione
cinese dal 1610 al 1622.
In prossimità del viaggio papale in Cina ci siamo chiesti cosa rimane in Cina dell’opera di padre Nicolò Longobardo e come lo ricorda la sua città natale. Abbiamo rivolto queste domande a Francesco Failla, direttore della biblioteca diocesana di Caltagirone ed a Massimo Porta, cultore di storia Patria.
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