Pubblicato il 16/06/2014
POLITICA

CALTAGIRONE, LO SPETTRO DELLA SFIDUCIA SUL BONANNO TER?



CALTAGIRONE, LO SPETTRO DELLA SFIDUCIA SUL BONANNO TER? – Stasera alle ore 20 è convocato in seduta ordinaria, come di consueto nella sala “Luigi Sturzo”, il Consiglio comunale di Caltagirone. Questi i punti all’ordine del giorno: mozione con richiesta di chiarimenti per interventi urgenti a garanzia della sicurezza e della salute relativamente alla problematica degli immigrati; ordine del giorno – primo firmatario Aldo Grimaldi – per l’istituzione della zona franca del Calatino – Sud Simeto; mozione (Salvatore Tasca) per l’istituzione di “parcheggi rosa”; mozione (Giovanni Garofalo) per la regolamentazione della rimozione delle deiezioni organiche degli animali da affezione; mozione (Andrea Lirosi) per la rimozione di rifiuti pericolosi sulla Sp 62; mozione d’indirizzo (Gemma Marino) per l’approvazione del regolamento sull’affidamento dei beni immobili confiscati alla criminalità.

È MOZIONE DI SFIDUCIA? – Ma stasera probabilmente sarà un altro tema non all’o.d.g. a rendere “ calda” la seduta. Oggi dovrebbe essere presentata e depositata la mozione di sfiducia al sindaco Bonanno. Trattative sono in corso in queste ore tra le forze politiche per la messa a punto finale del documento. La cosa non potrà non avere eco in Consiglio. La mozione di sfiducia al sindaco è disciplinata dall’art. 10 della legge regionale della Sicilia n. 35 del 15.09.1997, così come sostituito dall’art. 2, comma 1, della L. R. n. 25/2000 e modificato dall’art. 7 della legge elettorale n. 6 del 5.04.2011. Secondo quanto stabilito dalla norma, il sindaco non può essere sfiduciato nei primi ventiquattro mesi del mandato, il cui termine decorre dalla data di insediamento del primo cittadino, e negli ultimi centottanta giorni del mandato stesso. E dunque, trascorsi i primi 24 mesi, le opposizioni hanno deciso di aprire le ostilità. Per quanto riguarda la calendarizzazione della mozione di sfiducia, essa deve essere discussa non prima di 10 giorni e non oltre 30 dalla data di presentazione. Per essere approvata, inoltre, la mozione necessita dei due terzi del totale dei consiglieri. La legge stabilisce che essa deve essere “motivata” ma non fornisce ulteriori precisazioni sulle modalità di questa motivazione. Pertanto la motivazione della sfiducia al sindaco può avere carattere giuridico–amministrativo e stigmatizzare, ad esempio, l’inottemperanza e le violazioni rispetto al programma amministrativo di governo del sindaco presentato al comune contestualmente alla propria candidatura; ma anche avere un carattere più squisitamente politico, e basarsi sulla diversità di vedute politiche e sulla conflittualità tra sindaco e maggioranza consiliare; sul dissenso dell’organo consiliare in merito alla gestione del sindaco; o anche sulla frantumazione della maggioranza che lo aveva sostenuto alle elezioni, con conseguente bocciatura o mancanza del numero legale nell’approvazione degli atti dell’amministrazione. Nel caso che la mozione passasse, decadono dal loro mandato il sindaco e la Giunta, il Consiglio viene sciolto e si provvede alla gestione commissariale dell’Ente. Le elezioni del Consiglio comunale e del Sindaco   sono alla prima tornata elettorale utile.

orologio palazzo di cittàUNA PARTITA TUTTA DA GIOCARE – L’esperienza di questi due anni dimostra che il sindaco Bonanno ha sinora goduto di maggioranze variabili, che gli hanno permesso di passare indenne dalle forche caudine del dissesto e dell’approvazione del bilancio, nonostante in corso d’opera abbia perduto l’ampia maggioranza di cui godeva. La scommessa per il sindaco calatino è riuscire a superare anche questo ostacolo. Bonanno conta sul fatto che l’opposizione alla sua amministrazione è frastagliata e non è affatto compatta e organica. E stavolta per superare lo scoglio della sfiducia gli sono sufficienti 11 consiglieri. Proprio per queste ragioni, una partita parallela si sta giocando anche al di fuori dell’assise consiliare. In questi giorni è in corso in città una raccolta firme a sostegno della mozione di sfiducia. Un’azione che non ha alcun valore giuridico, ma che intende costituire una sorta di moral suasion sui consiglieri in vista della discussione della mozione. La sua efficacia dipenderà anche dal quorum di firme raggiunto: se dovesse raggiungere la soglia delle dieci mila firme o addirittura essere pari al consenso ricevuto da Bonanno alle passate amministrative, rappresenterebbe un risultato che difficilmente potrebbe ignorarsi, perché sancirebbe la delegittimazione popolare del mandato del sindaco. Altrimenti, se fossero lontane dalle 13.527 ottenute da Bonanno nel 2012, le firme raccolte potrebbero essere, a seconda dell’entità, un colpo ben assestato, ma non il knockout finale.

Se la mozione di sfiducia sarà formalizzata oggi, il termine ultimo per il voto di sfiducia sarà il 16 luglio prossimo. Una volta presentata la mozione, la sfida all’amministrazione sarà lanciata. La palla passerà quindi alle trattative tra i gruppi politici. Bonanno si è mostrato sinora sicuro del fatto che riuscirà a passare anche questo guado, esorcizzando lo spettro della sfiducia. Si coagulerà attorno alla mozione di sfiducia la maggioranza dei due terzi dei consiglieri? La partita è appena iniziata ed è tutta da giocare.

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