Pubblicato il 30/09/2014
POLITICA

Caltagirone: approvata dal Consiglio Comunale mozione Ita Cucuzza per salvaguardarne storia e utilità pubblica



Il Consiglio Comunale di Caltagirone si è espresso all’unanimità dei presenti al momento del voto, con parere favorevole, approvando la mozione riguardo l’Istituto Tecnico  Agrario, presentata dalla consigliera Gemma Marino (Sel – Lista Gemma). Si legge nell’interrogazione che ritenuto il valore storico e urbanistico della struttura questa non meriti di permanere nello stato di degrado e abbandono in cui versa, considerato anche il ruolo di formazione ed economico avuto nel nostro territorio specialmente. Nel testo si chiede – al Sindaco l’attivazione presso il Commissario straordinario dell’ex provincia di Catania, presso la Regione e il Governo nazionale affinché si programmi  la messa in sicurezza dei locali e la loro destinazione a centro culturale ove possano essere riportate in un’ala dell’Istituto le aule e utilizzare l’altra parte per ospitare laboratori, biblioteca, centro di ricerca universitaria in collaborazione con l’Università di Catania per non disperdere una qualificata e riconosciuta tradizione calatino – inoltre che – venga richiesta eventualmente la donazione al Commissario  – affinché di concerto con l’Università non venga disperso questo patrimonio storico culturale ed economico come fa notare la mozione, soprattutto dopo aver già perso l’Istituto Statale d’Arte “Luigi Sturzo, oggi Liceo artistico.” Inoltre la mozione da indirizzo di  destinare i terreni a orti urbani a giovani della città e abitanti del quartiere, di cercare finanziamenti nazionali ed europei per consentire la ristrutturazione strutturale degli stabili ma soprattutto al fine di scongiurare che anche questo bene pubblico, si legge nella mozione, venga sottratto ai cittidini.

Prima della votazione molti consiglieri, illustrata la mozione che era stata accorpata nella discussione a quella presentata dal consigliere Mario Marino, hanno espresso contrarietà su eventuali destinazioni della struttura con finalità privatistiche, è stato ritenuto da alcuni poi carente l’intervento dell’assessore Roberto Gravina che aveva ricordato la struttura sia di proprietà della ex provincia, per il consigliere Crispino (Pd) come a volersi cautelare da eventuali sviluppi.

La struttura dell’ITA ricordiamo risale al finire del  1500 quando i frati cappuccini ebbero licenza di costruire un nuovo convento più vicino alla città, struttura che si allargò nel corso dei secoli e i cui locali furono successivamente offerti intorno al 1867, per la cura degli ammalati vittime di una epidemia di colera che colpì il borgo caltagironese. A quella data vengono fatte risalire le origini dell’ Istituto Tecnico Agrario F. Cucuzza, poiché molti giovani divenuti orfani vennero educati all’agricoltura all’interno dell’Asilo Agrario in cui si eseguivano le basilari pratiche agricole, ottenendo un soddisfacente successo vennero acquisiti diversi ettari di terreno con i fabbricati contigui, le stalle e gli spazi per l’allevamento di animali. Da Asilo Agrario divenne negli anni “Colonia Agricola” e poi  “Regia Scuola Pratica di Agricoltura”.” Nel 1924  si trasformò in  “Scuola consorziale Autonoma  poi divenne nel 1933 “Regia Scuola Agraria” a seguito della Riforma Gentile, si trasformò in “Istituto Tecnico Agrario Regionale” nel 1948 e alla fine “Istituto Tecnico Agrario Statale” dall’anno scolastico 1957/58, diretto dal professor F. Cucuzza.

L’auspicio è che la struttura storica dell’ITA Cucuzza rimanga bene ad uso pubblico dei cittadini e che le chiacchiere su progetti con intenzioni privatistiche siano solo chiacchiere.

Giuliana Buzzone

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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