Pubblicato il 12/05/2020
AMBIENTE

Emessi due bandi per valorizzare due immobili del Borgo di Santo Pietro,



I bandi riguardano l’uno l’affidamento in locazione di due immobili in via degli Achei, da destinare all’insediamento di attività, anche economiche, finalizzate alla valorizzazione e fruizione del borgo di Santo Pietro e al potenziamento dei servizi ad essa connessi.


Emessi due bandi “per il rilancio del borgo di Santo Pietro, che rientrano nell’attività di riordino del patrimonio comunale della frazione, con cui intendiamo valorizzare, insieme ai privati, le capacità attrattive di luoghi ai quali i calatini sono molto legati e che hanno potenzialità turistiche notevoli”.


Così l’assessore comunale al Patrimonio, Antonino Montemagno, in relazione all’iniziativa con cui l’Amministrazione comunale chiama a raccolta gli operatori economici “per creare ancora una volta – spiega il sindaco Gino Ioppolo – utili sinergie attraverso le quali concorrere alla crescita del territorio, nella fattispecie di un borgo e di un bosco dalle significative peculiarità”.


I bandi riguardano l’uno l’affidamento in locazione di due immobili in via degli Achei, da destinare all’insediamento di attività, anche economiche, finalizzate alla valorizzazione e fruizione del borgo di Santo Pietro e al potenziamento dei servizi ad essa connessi (termine di presentazione delle offerte le ore 12 del 15 giugno; http://www.comune.caltagirone.gov.it/CMS_Bandi/default.aspx?1*507*0*1),  l’altro la locazione di alcune aree, in contrada Piano Chiesa (zona Sic – Sito di interesse comunitario), da destinare ad attività di promozione culturale, sociale, agricola, turistica e sportiva mediante la conservazione e valorizzazione degli spazi verdi, “che potranno essere sistemati in modo da rendere possibile una più piena fruizione del bosco” (termine di presentazione delle offerte le ore 12 del 18 giugno;  http://www.comune.caltagirone.gov.it/CMS_Bandi/default.aspx?1*508*0*1). Prevista una particolare attenzione per giovani, scuole e soggetti svantaggiati “per promuovere – conclude Montemagno - e rendere più vivo l’interesse verso il bosco, l’agricoltura e le produzioni agroalimentari del territorio”.

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