Pubblicato il 10/03/2015
POLITICA

Caltagirone, è matrimonio tra PD e Art. 4? La smentita di Crispino e Modica



L’annuncio del matrimonio tra il PD e Articolo 4, celebrato nella convention del 6 marzo alle Ciminiere di Catania e suggellato dall’adesione ai democratici siciliani dei due deputati regionali di Articolo 4 Luca Sammartino e Valeria Sudano avrà delle conseguenze negli equilibri politici caltagironesi? Sono in molti a chiederselo. Articolo 4 appoggia infatti il sindaco Bonanno ed ha in Giunta un assessore, Chiara Gulizia,mentre il PD è all’opposizione. Se lo schema catanese dovesse ripetersi a Palazzo dell’Aquila di Caltagirone, i consiglieri di Art. 4 e l’assessore Gulizia dovrebbero ritirare l’appoggio al sindaco, dal momento che il PD calatino è fermamente all’opposizione dell’amministrazione Bonanno.

In questi giorni si rincorrono le voci sui possibili scenari che potrebbero aprirsi nel panorama politico caltagironese. Il consigliere comunale di Sel Gemma Marino invita a fare chiarezza e si chiede se l’assessore Gulizia si dimetterà e i consiglieri di Art. 4 voteranno la sfiducia a al sindaco, due segnali senza i quali non è possibile parlare di reale cambiamento di linea politica.

Allarmati si dicono i consiglieri del gruppo “Avvenire Caltagirone”Alfredo Scozzarella, (capogruppo) Andrea Bizzini e Andrea Lirosi, firmatari di una nota congiunta del 26 febbraio scorso, in cui danno per scontato che «Il Sindaco Bonanno si avvia ad avere il sostegno del Partito Democratico. Questo è il dato politico che emerge dal passaggio in blocco di Articolo 4 nel PD». I consiglieri di “Avvenire Caltagirone” parlano addirittura di «formale iscrizione al PD di un assessore della Giunta Bonanno».

Ma i diretti interessati, interpellati dal Sette e Mezzo, smentiscono categoricamente sospetti e illazioni. Per il segretario del PD Paolo Crispino il matrimonio tra il PD e l’Art. 4 calatini non è in agenda politica. «La nostra posizione è chiara: il PD di Caltagirone è all’opposizione e resterà all’opposizione. Chiunque voglia aprire un dialogo con noi a livello politico e istituzionale è evidente che si debba porre nella stessa posizione». Perché sia possibile un dialogo, insomma, condicio sine qua non è che ci si collochi in alternativa all’attuale amministrazione. L’adesione al PD e l’appoggio alla Giunta Bonanno sono infatti per Crispino «incompatibili».

Anche il consigliere Giovanni Modica di Art. 4 non vede a breve un mutamento di rotta: «Siamo fedeli e coerenti col percorso iniziato due anni fa», dichiara. Ma funzionerà il patto siglato a Catania tra PD-Art 4? «È un matrimonio in cui non ci si è presi prima i caratteri», spiega, usando una colorita espressione locale. Come a dire: forse si sono accelerati troppo i tempi. E polemizza con chi nel PD ha definito l’operazione catanese un pescare nella «pattumiera»«Non ci sentiamo pattumiera», ribatte seccamente. «Capisco che è una cosa che loro stanno subendo». Fermi dunque sulle posizioni, «ma posso garantire – conclude – che noi siamo aperti a qualsiasi tipo di dialogo e a qualsiasi tipo di collaborazione».

Le posizioni restano dunque ancora assai distanti né è ipotizzabile un riavvicinamento in tempi brevi. Ma la politica, si sa, è l’arte del possibile. Già si è avuto a Caltagirone nei mesi scorsi un riposizionamento dei consiglieri di “Sicilia Democratica”, la forza politica  nata all’Ars dalla scissione di «Articolo 4», che fa capo a Lino Leanza e alle ultime europee ha appoggiato il PD. I consiglieri calatini di SD hanno abbandonato la maggioranza con conseguenti dimissioni dell’assessore Fabrizia Palazzo. Palazzo dell’Aquila non quindi è refrattario a ciò che succede a Palazzo dei Normanni. In Sicilia ex lombardiani e ex cuffariani orfani di padre premono dunque per accasarsi nel PD renziano. Cosa accadrà a Caltagirone?

Giacomo Belvedere
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