Pubblicato il 30/03/2015
POLITICA

Caltagirone, count down verso la sfiducia. Il sindaco Bonanno: «Sono sereno»



È iniziato il conto alla rovescia per la votazione della mozione di sfiducia al sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno. La mozione è stata presentata lunedì 23 marzo dai gruppi consiliari di opposizione ed è stata firmata da 16 consiglieri.A questi si aggiungono i tre consiglieri di Forza Italia che, pur non avendo firmato la mozione, hanno dichiarato che la voteranno. La discussione della mozione potrà avvenire non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Per essere approvata, la mozione di sfiducia deve raggiungere il quorum di 20 consiglieri. E sinora, almeno sulla carta, ce ne sono solo 19. Si preannuncia dunque un voto al “batti-quorum”. In forse ancora il consigliere Giovanni Garofalo, assente dalla scena politica per problemi di salute, che ha fatto sapere che ci sta riflettendo. Proprio a causa dei problemi di salute potrebbe non essere in grado di partecipare al consiglio comunale nel quale si discuterà la sfiducia. L’anno scorso Garofalo votò la sfiducia a Bonanno e chiese al sindaco di «andare a casa e liberare la città». Molto dipende, dunque, dalla scelta di quest’ultimo.

Il Consiglio con molta probabilità si riunirà dopo le festività pasquali, subito dopo la riunione delle commissioni. «Sono sereno», così il sindaco Bonanno commenta il clima politico a Caltagirone dopo la bocciatura del bilancio e la presentazione della mozione di sfiducia. Il sindaco, inoltre, conferma che sarebbe pronto a dimettersi se questa fosse la soluzione, ma – aggiunge – «consegneremmo la città nelle mani di un commissario che attuerebbe una politica di tagli indiscriminati». Nei corridoi del Palazzo si sussurra che il sindaco potrebbe mettere sul tavolo i due assessorati vacanti in cambio dell’appoggio alla sua giunta. Ma il primo cittadino smentisce seccamente. «Non sarebbe corretto prima del voto della mozione», spiega ai nostri microfoni. Intanto il clima che si respira è di grande incertezza e di paura. Se da una parte l’arrivo di un commissario straordinario spaventa dall’altra si avverte la necessità di cambiare rotta. Da troppo tempo la città vive un momento di sconforto e di disagio. La partita rimane tutta da giocare.

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