Pubblicato il 05/06/2016
POLITICA

I sei del CARA di Mineo indagati per turbativa d’asta



Nel decreto di perquisizione lungo sette pagine e che vale anche come avviso di garanzia compaiono sei nomi eccellenti che a dicembre quando scoppiava il caso Mafia Capitale, e ancora oggi, smentiscono di avere a che fare con il sistema Odevaine.  A loro si contestano i reati: art. 81 cpv, 110, 353 c.p., 353 bis c.p perché – con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso (poste in essere tra il 2011 ed il 2014), in concorso tra di loro e nelle rispettive qualità, con collusioni ed altri mezzi fraudolenti (consistiti tra l’altro, nel ricorrere a numerose proroghe del primo contratto di affidamento, nel prevedere una disciplina dei requisiti speciali di partecipazione alle gara del 2014 idonea a consentire l’accesso alla procedura ad evidenza pubblica ad un numero ristrettissimo di operatori economici) – turbavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano condizioni di gara idonee a condizionare la scelta del contrante con riferimento alla gara d’appalto del 2014. Reati commessi a Catania e altrove tra il 18 agosto 2011 ed il settembre 2014.

Sino a tarda sera le perquisizioni hanno portato al sequestro di  numeroso materiale ora al vaglio.

Sono passato e presente del Cara di Mineo. Oltre la figura di Luca Odevaine, in questo momento in carcere dopo la conferma della Cassazione, lo scorso aprile, dell’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, nell’elenco figura il Sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, eletto deputato in Sicilia nelle file di Ncd, che nominò Odevaine al Tavolo nazionale sull’Immigrazione e suo consulente personale al Cara di Mineo; Giovanni Ferrera direttore del Consorzio dei comuni “Calatino Terra d’Accoglienza”, che assieme a Odevaine è stato sempre seduto in tutte e tre le commissioni che hanno deciso gli appalti per la gestione del Cara, finiti ora sotto la lente delle Procure di Roma, Catania e Caltagirone ; Anna Alosi, è presidente del Consorzio dei  Comuni e Sindaco di Mineo, eletta in quota Ncd, che confermò Odevaine per l’«importante ruolo svolto dal suddetto professionista nei rapporti tra Consorzio e Ministero dell’Interno, in Roma», intendendo continuare avvalersi di un’adeguata professionalità esterna, di un conoscitore in materia di immigrazione e protezione civile; Paolo Ragusa presidente del Consorzio Sol. Calatino, gruppo di cooperative sociali da sempre nel raggruppamento di imprese vincitore dei tre appalti e Aurelio Sinatra Sindaco di Vizzini e presidente presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”.

«Non siamo delinquenti!»: così difese i Consorzio il sindaco di Vizzini Marco Aurelio Sinatra, durante la conferenza stampa convocata il 22 dicembre per prendere le distanze da ciò che qualche giorno prima aveva fatto salire alla ribalta il nome del CARA di Mineo. Lui, che è presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio Calatino Terra d’Accoglienza, è anche coordinatore regionale della rete SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che nel territorio calatino sembra essersi allargato avvantaggiando in maniera preponderante il Consorzio cui fa capo Paolo Ragusa, “l’uomo del Terzo Settore”,  il quale non ha rivali nei bandi di gara indetti. Il comune amministrato da Sinatra, è capofila del  “Progetto Sprar Vizzini ordinario”. Vizzini è il centro sede dello Sprar madre, che negli anni ha subito procedure di allargamento nel territorio ed è gestito da Sol. Calatino, dalla coop. “Il Sorriso”, mentre altri servizi dalla cooperativa “San Francesco”. 

Durante quella conferenza stampa, Sinatra disse che, pur comprendendo che «il giornalismo d’inchiesta faccia più audience»,  invitava la stampa ad optare verso un “giornalismo culturale“. Dopo poco eravamo rimasti solo noi, de Il Sette e Mezzo in sala, e dunque la calda e accorata esortazione era ad personamAbbiamo scritto allora che suonava “curiosa” questa distinzione che “ribalta l’idea tradizionale che si ha del giornalismo impegnato, solitamente poco redditizio in termini di audience rispetto a un’informazione di intrattenimento“. Il sindaco di Vizzini concludeva il suo appunto con: «Non fate i gufi ma fate cultura». Non abbiamo gufato ma raccontato semplicemente i fatti, letto determine e delibere, senza null’altro aggiungere.

QUI  IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL 22.12.2014

Fatti che hanno portato più Procure ad indagare. Ed oggi la Procura di Catania comunica ufficialmente che:

«A seguito dell’esecuzione in data di ieri dei decreti di perquisizione nel procedimento relativo agli appalti per il CARA di Mineo, sono stati resi noti i nomi degli indagati.

Si comunica quindi che si procede nei confronti di:

–       CASTIGLIONE Giuseppe nella qualità di soggetto attuatore per la gestione del CARA Mineo.  

–       FERRERA Giovanni nella qualità di direttore generale del Consorzio tra Comuni, Calatino Terra di Accoglienza

–       ALOISI Anna nella qualità di sindaco del Comune di Mineo

–       RAGUSA Paolo, nella qualità di presidente della Cooperativa Sol Calatino 

–       ODEVAINE Luca nella qualità di consulente del presidente del Consorzio

–       SINATRA Marco Aurelio nella qualità di sindaco del Comune di Vizzini».

Giuliana Buzzone

 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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