Pubblicato il 09/04/2020
CRONACA

Covid-19, Asp di Catania: istituite le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA)



Dovranno monitorare pazienti Covid-19 o sospetti Covid-19 in isolamento domiciliare; e ricoverati per Covid e dimessi dai Presidi Ospedalieri. Sono intanto 9, una per ogni Distretto sanitario, alle quali si aggiunge una Centrale Operativa, ma il numero potrebbe essere incrementato fino a 22 (1 x 50.000 abitanti).

Istituite oggi all’Asp di Catania (con delibera n. 331/2020) le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA). Sono intanto 9, una per ogni Distretto sanitario, alle quali si aggiunge una Centrale Operativa, ma il numero potrebbe essere incrementato fino a 22 (1 x 50.000 abitanti).


La loro istituzione rientra nella cornice definita dal decreto legge n. 14 del 9 marzo u.s. “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza COVID-19” e dalla nota dell’Assessorato regionale della Salute prot. 16449 del 26 marzo u.s. “Emergenza COVID-19 - Istituzione Unità Speciali di Continuità Assistenziale”.

Le USCA saranno operative sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, per un totale di 84 ore settimanali. La Centrale Operativa USCA, con sede presso il Distretto di Catania, attiva 24 ore su 24, ha compiti di monitoraggio, coordinamento amministrativo complessivo, raccolta dati di attività, nonché coordinamento con il Dipartimento di Prevenzione.

«Diamo seguito alle disposizioni nazionali e regionali - spiega il dott. Maurizio Lanza, direttore generale dell’Asp di Catania - costituendo anche questo importante strumento di gestione dell’emergenza e dotandolo di adeguate risorse professionali e strumentali. In questo modo abbiamo aggiunto un ulteriore punto di forza nella capacità di risposta all’emergenza da parte della sanità territoriale».

Attraverso queste Unità Speciali verranno monitorati i pazienti:

  • affetti da Covid-19 in isolamento domiciliare che i quali non è necessario ricovero in Ospedale;
  • in isolamento domiciliare con possibile infezione da Covid-19, perché contatti stretti o provenienti da zone a rischio;
  • ricoverati per Covid e dimessi dai Presidi Ospedalieri.

Verranno, inoltre, valutati i pazienti che si rivolgono all’Assistenza primaria, alla pediatria di libera scelta o alla Continuità Assistenziale con sintomi sospetti per Covid-19.


«Attraverso questa attività - afferma il direttore sanitario, dr. Antonino Rapisarda - potenziamo la risposta assistenziale nella gestione dell’emergenza e nel contenimento dei contagi e realizziamo una rete di supporto per le famiglie, per le strutture assistenziali residenziali e le strutture socio-sanitarie nelle quali è ospitata una larga fascia della popolazione più esposta al rischio».


Le attività delle USCA riguarderanno anche le Strutture sanitarie e socio-assistenziali dell’Asp di Catania o convenzionate (RSA - CTA - Centri di Riabilitazione), nonché le Case di riposo, le Case famiglia, le Comunità alloggio, e gli “Alberghi Covid” nei quali dovesse palesarsi, in coordinamento con i referenti aziendali e con i Comuni, l’esigenza di un loro intervento.

Sono 45 i medici individuati, preventivamente formati sulle misure di prevenzione, sull’uso dei DPI, sulle modalità di esecuzione e sulla gestione dei tamponi nonché sulle tematiche cliniche inerenti alla specifica patologia.


Agli utenti assistiti da queste Unità Speciali saranno garantiti anche i servizi di assistenza psicologica, erogata in modalità telefonica dagli psicologi del Servizio di Psicologia aziendale, operativi a livello distrettuale. L’attività di supporto psicologico sarà rivolta, allo stesso modo, agli operatori delle USCA.

Il personale è stato selezionato tramite avviso pubblico.


«Entro la fine di questa settimana sarà realizzata un’attività di formazione specifica rivolta agli operatori di queste Unità Speciali - spiega il direttore amministrativo, dott. Giuseppe Di Bella -. Ringraziamo i medici che hanno risposto all’avviso pubblico per la generosa disponibilità, in particolare i medici più giovani che in questa difficile emergenza testimoniano esemplare spirito di servizio e attaccamento alla professione ».

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