Pubblicato il 07/07/2016
POLITICA

Caltagirone, Alparone presidente del Consiglio comunale. Incarbone vice presidente



di Giusi Scollo – Giacomo Belvedere

Con 13 voti favorevoli, alla seconda votazione, il Consiglio comunale di Caltagirone, riunitosi oggi alle ore 17, ha eletto Massimo Alparone presidente del Consiglio. Vice presidente è  stato eletto, alla prima votazione, con i 15 voti della maggioranza, Francesco Incarbone.

La prima seduta del Consiglio comunale, che è uscito dalle urne il 5 e 19 giugno scorsi, era molto attesa. La nuova assise consiliare è marcata dalla vittoria del centrodestra e del Sindaco Ioppolo, che dopo la “falsa partenza” della sindacatura Bonanno, chiusa anzitempo con la sfiducia al primo cittadino, si ripropone al governo di Caltagirone. Un’assemblea con poche new entry e tante “riconferme”.  La seduta, presieduta da Sergio Gruttadauria, il consigliere che ha riportato più voti (915 voti), nominato anche assessore e vicesindaco, è stata aperta dal giuramento dei 24 consiglieri risultati eletti,  15 di maggioranza e 9 di opposizione. Per la maggioranza Sergio Gruttadauria, Francesco Incarbone, Antonino Montemagno, Maria Di Costa, Luca Di Stefano (Forza Italia); Sergio Domenica, Andrea Bizzini, Valentina Messina (Caltagirone ci unisce); Oriella Barresi, Massimo Alparone, Piera Iudica (Caltagirone domani); Gaetano Lo Nigro, Roberto Gravina (Pdr – Sicilia Futura); Vincenzo Gozza, Margherita De Caro (Noi Calatini). I nove dell’opposizione sono: Francesco “Mario” Polizzi, Simone Amato (La città che vogliamo), Vincenzo Di Stefano (Pd), Marco Failla (Popolari e riformisti moderati per Caltagirone), Maria “Cristina” Navarra, Gesualdo Lo Bianco (Bene in Comune), Giuseppe Carnibella (Cambiamo la città), Lara Lodato (Movimento 5 Stelle) ed Elisa Privitera (Caltagirone Popolare – Liberi e Forti). Otto le donne presenti in Consiglio:  Barresi, Iudica, De Caro, Costa, Messina, Navarra, Lodato, Privitera.

Un consiglio affollato e molto partecipato, a dimostrazione che la città aspettava questo momento da mesi.  Ricordiamo che Caltagirone per un anno è stata governata dal commissario Mario La Rocca, dopo due anni e mezzo di governo  Bonanno, sfiduciato con 20 voti favorevoli e 10 contrari. È stato un periodo in cui è mancata una guida salda al timone della città di Sturzo, che ha vissuto una delle pagine più tristi della sua storia. Bonanno verrà ricordato come il sindaco  che ha dichiarato il dissesto finanziario. Quello  è stato il punto di non ritorno. A distanza di tre anni  la città è  ancora in ginocchio e fa fatica a partire.

All’ordine del giorno dei lavori: l’esame delle condizioni di eleggibilità, la convalida degli eletti, l’esame di eventuali incompatibilità con il conseguente avvio delle procedure di decadenza, il giuramento del sindaco Gino Ioppolo, la comunicazione della composizione della Giunta municipale, l’elezione del presidente e del vicepresidente dell’assise. Tutti presenti i 24 consiglieri.  Presenti anche il Sindaco e tutta la Giunta ad eccezione dell’assessore Giaconia.

Sulla poltrona del presidente del Consiglio comunale, la seconda carica della città, ci sono state in questi giorni frenetiche trattative: diverse le riunioni interne e gli incontri informali per trovare la quadra tra i consiglieri eletti delle cinque liste della coalizione di Gino Ioppolo. I rumors di questi giorni della vigilia, davano Massimo Alparone in pole position. Un nome tuttavia sempre in bilico, per i mal di pancia che ha suscitato in seno ad alcuni gruppi della compagine governativa. Altre candidature alternative a quella di Alparone sono circolate nel centro destra. Tra quelli che scalpitavano per sedere sullo scranno più alto dell’assise consiliare, il più esplicito è stato Vincenzo Gozza che, senza esitazione, a chiare lettere, ha dichiarato di voler ricoprire la carica di presidente del Consiglio: «Sono il secondo degli eletti, dopo Sergio Gruttadauria, della coalizione», questa la sua motivazione. Secondo quella che lui ha chiamato «giustizia elettorale», altri vecchie logiche di spartizione, per Gozza non c’era dubbio alcuno: la carica toccava a lui. Nella rosa dei pretendenti si sono fatti anche i nomi di Sergio Domenica e Gaetano Lo Nigro, rispettivamente Ncd e Pdr – Sicilia Futura. Due vecchi nomi della politica locale.

Le fibrillazioni di questi giorni si sono scaricate anche sul neonato governo: il sindaco Ioppolo ha saputo abilmente tenerle sotto traccia, ma sono trapelate, ad esempio, nel ritardo con cui sono state assegnate le deleghe, rispetto alla definizione della Giunta. Evidentemente bisognava sistemare tutti i tasselli del complicato puzzle della composita coalizione di governo. Anche oggi in aula la tensione si respirava.

LA VOTAZIONE – Il presidente pro tempore Sergio Gruttadauria, designato vice sindaco, si è detto “emozionato“: «sento su di me il peso della responsabiltà che la città mi ha affidato. Questa sera diamo inizio a una nuova fase». Gruttadauria ha annunciato che manterrà la carica di consigliere comunale.

Alle ore 17.45 ha giurato il neo sindaco Gino Ioppolo che ha rivolto un caloroso saluto a tutti i consiglieri comunali: «Sono stato consigliere comunale anch’io – ha detto – e so l’emozione che si prova». Il Sindaco ha promesso che agirà e opererà nella massima libertà, rispettando il ruolo del Consiglio e le decisioni della maggioranza e minoranza. «In questo momento – ha precisato – la voglio chiamare minoranza e non opposizione. Vi sia un rapporto di lealtà tra chi è chiamato ad amministrare e chi è chiamato a proporre, indirizzare, controllare. Questo si aspetta la città: c’è fame di partecipazione. Da troppo tempo i cittadini si sentivano dentro un involucro vuoto. Sento sulla mia nuca il fiato dei cittadini che ci vogliono controllare, ci guardano e ci osservano. È il tempo dell’operosità attiva, è tempo che ognuno riprenda il proprio ruolo. Tutti insieme dobbiamo scrivere una nuova pagina in questa antica e prestigiosa città, guardando alle personalità che sono state sedute in questi banchi dove siamo seduti noi. Cercherò di essere all’altezza di questi grandi padri concittadini».

Si è passati quindi all’elezione del presidente e vice presidente del Consiglio comunale. Nelle prime due votazioni era necessaria la maggioranza relativa degli aventi diritto al voto, vale a dire 13 voti. Dalla terza votazione sarebbe stato eletto il consigliere che avesse riportato più voti.

Questo l’esito della prima votazione: Alparone 11, Gozza 2, Carnibella 3, bianche 7, nulla 1.

Sono stati  richiesti 5 minuti di sospensione. Alla seconda votazione si è ottenuto il quorum previsto: Alparone 13, Carnibella 3, bianche 6, nulle 2. La maggioranza si è dunque compattata sul nome di Alparone, ad eccezione, come del resto era stato annunciato, dei consiglieri Gozza e De Caro.    

Il neo eletto presidente Massimo Alparone si è detto emozionato: «Questa è la città dove sono nato, dove sono cresciuto e ho deciso di vivere e che voglio servire. Sarò un presidente sopra le parti, sarò il garante, non permetterò a nessuno di utilizzare questo posto come palcoscenico. I cittadini devono controllarci, a loro dobbiamo le risposte».

I consiglieri Polizzi, Failla, Di Stefano Enzo, Amato hanno dichiarato di formare il gruppo “Per la città che vogliamo”: Di Stefano presidente, Amato vicepresidente. I consiglieri Navarra, Lo Bianco e Carnibella formeranno il gruppo “Caltagirone Bene in Comune”, presidente Navarra.

Dal dibattito successivo, in cui sono intervenuti consiglieri della maggioranza e dell’opposizione, si è capito che i toni accesi della campagna elettorale sono lungi dall’essere sopiti. Critico sulle prime mosse del nuovo Sindaco è stato il consigliere Enzo Di Stefano, che ha posto, tra l’altro, il problema delle piscine comunali. La consigliera Lodato del M5S ha criticato la scelta della maggioranza di occupare le due cariche: «Non avete dato – ha detto – un segno di pacificazione. Un’amministrazione nuova, ma le logiche sono sempre le stesse. Vi siete accaparrati anche la vicepresidenza». Una voce critica dai banchi della maggioranza si è  alzata da parte del consigliere Bizzini, che ha proposto di fare di Caltagirone una città No Muos e si è augurato che non si ripeta più, come in passato, che l’Ente Comune non si costituisca parte civile nei processi contro la criminalità mafiosa. La consigliera Navarra ha auspicato che potesse cominciare finalmente il «tempo di rappacificare gli animi. Non saremo monopolio né di chi ha perso né di chi ha vinto. Fuori faziosità e contrapposizioni: faremo opposizione libera e costruttiva». Navarra ha proposto alle consigliere di sollecitare uno sportello della legalità a difesa delle donne.

«Ho scelto liberamente la mia Giunta – ha detto Ioppolo nella sua replica, commentando l’esito del voto e rispondendo alle critiche- e ho lasciato la mia maggioranza libera di scegliere. Siamo una maggioranza non una caserma».

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