Pubblicato il 06/02/2020
CRONACA

Falsi invalidi a Siracusa: arrestati neurologo e gestore patronato, 6 misure cautelari interdittive per medici ASP e INPS



L’indagine è stata coordinata dal Procuratore Capo Sabrina Gambino e dai sostituti Tommaso Pagano e Salvatore Grillo. Un neurologo ASP in custodia cautelare insieme a gestore di un patronato. 73 indagati tra cui 17 medici, di cui 12 ASP e 5 INPS, oltre al presidente della Commissione medica INPS. Sequestri per circa 600 mila euro.


Sedavano i falsi invalidi, li istruivano a simulare le patologie, gli procuravano fìnte badanti per accompagnarli a visita, falsificavano gli accertamenti diagnostici, attestavano false vìsite in commissione medica.


Annovera 73 indagati, due custodie cautelari, due obblighi di dimora, sette divieti di esercitare la professione di medico per un anno, una sospensione dal pubblico impiego e sedici sequestri per un ammontare complessivo di circa 600 mila euro, il risultato di una vasta indagine condotta a Siracusa dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura, nei confronti di medici e funzionari dell’Inps e dell’Azienda Sanitaria locale, che sistematicamente producevano false certificazioni mediche per l’erogazione indebita di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento.


I medici indagati sono diciassette, di cui 12 ASP e 5 INPS, oltre al presidente della Commissione medica INPS. L’indagine - coordinata dal Procuratore Capo Sabrina Gambino e dai sostituti Tommaso Pagano e Salvatore Grillo - ha consentito di documentare, a far data dal 2016, mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, che medici dell’ASP e dell’INSP di Siracusa a vario titolo addetti all’accertamento delle invalidità, hanno attestato, contrariamente al vero, di avere eseguito esami diagnostici in realtà mai eseguiti, nonché di avere accertato la sussistenza di patologie pur in assenza se non addirittura in contrasto con esami oggettivi, nonché, infine, di avere esercitato il giudizio medico nell’ambito di un organismo collegiale di cui in realtà risultavano assenti tutti gli altri componenti. Nella maggior parte dei casi si è assistito al pagamento in favore dei medico di una somma in contanti quale controprestazione per la falsa certificazione rilasciata.


A fronte di alcune richieste di custodia cautelare (in carcere e ai domiciliari), avanzate dalla Procura, il GIP Carmen Scapellato ha invece ritenuto che per gli indagati che svolgono la professione medica, la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della professione per un anno e delle conseguenti funzioni pubbliche, fosse misura adeguata al contenimento della spinta criminosa.


Conseguentemente, il GIP di Siracusa ha disposto gli arresti domiciliari per il neurologo dell’ASP Santo Cultrera e per Rosaria Mangiafico, gestore di un patronato. L’obbligo di dimora è stato disposto per il medico Paolo Valvo, mentre la misura cautelare del divieto temporaneo di svolgere la professione medica è stato disposto nei confronti dei medici Remo Temullo, infettivologo; Salvatore Alfano, diabetologo; Gaspare Pistritto, medico legale; Giuseppe Fazio, medico INPS e Rosario Terranova, medico INPS .


Il GIP ha anche disposto sequestri per equivalente nei confronti di tutti gli indagati e dei medici, Paolo Valvo, Remo Ternullo, Santo Cultrera, Salvatore Alfano, Michele Liistro, Gaspare Pistritto, Antonino Zito, Rosario Terranova, Giuseppe Fazio, Augusto Trigila, Santo Moncata, Giuseppe Partexano, Vittoria Sesta, Biagio Saitta, Clara Morreale nonché dell’infermiera Vera Bondì.


Lo stesso GIP, pur non riconoscendo l’originariamente prospettata sussistenza della configurazione associativa, ha accertato che la redazione seriale di falsi certificati e la corruzione dei medici era preordinata al riconoscimento dello stato di invalidità del privato e alla corresponsione, in suo favore, della pensione, e quindi in definitiva era preordinato alla truffa ai danni dello Stato.


Il materiale investigativo acquisito è "non soltanto enorme e sovrabbondante, come osservato dallo stesso GIP, ma in certi casi anche sconfortante". Nell’ambito dell’operazione denominata “Povero Ippocrate”, ci sono infatti casi di pazienti sedati per apparire malati e ci sono addirittura fìnti parenti e false badanti che li accompagnano a visita. I Carabinieri hanno anche accertato la falsità di numerosi accertamenti diagnostici e strumentali, come per esempio falsi referti TAC, falsi ECODOPPLER.


L’ordinanza emessa dal GIP si avvale anche della documentazione videoripresa dei passaggi di denaro in favore di medici corrotti. Il “sistema”, che si serviva dell’appoggio di alcuni patronati, prevedeva che in alcuni casi il falso invalido venisse istruito circa il comportamento da tenere durante la visita di accertamento dei requisiti presso la commissione dell’INPS; in particolare, il candidato alla pensione di invalidità veniva istruito sulle modalità per simulare determinati sintomi e veniva fornito di falsi referti. I finti parenti e le false badanti servivano a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.

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