Pubblicato il 16/01/2020
CRONACA

Processo Cara di Mineo: il 15 aprile Odevaine in aula



L'ex factotum del centro menenino, che è uscito dal procedimento col patteggiamento della pena, sarà sentito in qualità di imputato di reato connesso. Tra i 15 imputati anche l'ex sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, l'ex sindaco di Mineo, Anna Aloisi; l'ex presidente del consorzio Sol.Calatino, Paolo Ragusa; l'ex direttore del consorzio 'Calatino terra d'accoglienza', Giovanni Ferrera; gli ex vertici delle Ati interessate.

È stato aggiornato al prossimo 7 aprile il processo, davanti al Tribunale di Catania, per turbativa d'asta e falso nell'ambito dell'inchiesta sulla concessione dell'appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, al Cara di Mineo. Nella prossima udienza saranno sentiti i periti incaricati della trascrizione delle intercettazioni. Il 15 aprile sarà sentito Luca Odevaine, in qualità di imputato di reato connesso.


Tra i 15 imputati anche l'ex sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, in qualità di allora soggetto attuatore del Centro accoglienza richiedenti asilo più grande d'Europa, che aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato.
Tra gli altri imputati ci sono l'allora sindaco di Mineo, Anna Aloisi; l'ex presidente del consorzio Sol.Calatino, Paolo Ragusa; l'ex direttore del consorzio 'Calatino terra d'accoglienza', Giovanni Ferrera; gli ex vertici delle Ati interessate.


IL BANDO SARTORIALE - Secondo l’accusa, Castiglione, assieme a Odevaine e Ferrera (questi ultimi due in qualità di presidente e componente la commissione aggiudicatrice), avrebbero “predisposto il bando di gara con la finalità di affidamento all’Ati appositamente costituita”. Secondo la Procura distrettuale di Catania, inoltre, che le coop interessate si “costituivano appositamente in Ati” dopo avere “ricevuto rassicurazioni sull’aggiudicazione degli appalti”, il cui “bando era concordato con lo stesso Castiglione, Odevaine e con Ferrera”.


A Castiglione e all’allora sindaco di Mineo, Anna Aloisi, e a Paolo Ragusa, in qualità di presidente del consorzio Sol Calatino [carica da cui si è successivamente dimesso), è contestata anche la corruzione “per la promessa di voti per loro e i gruppi politici nei quali gli stessi militavano (Pdl, lista Uniti per Mineo e Ncd)” in cambio di “assunzioni al Cara”.


Odevaine, che è uscito dal procedimento, dopo aver chiesto il patteggiamento e essere stato condannato a sei mesi di reclusione per turbativa d’asta e falso, al Cara di Mineo aveva un ruolo strategico: seduto sin dal 2011 in tutte le commissioni che hanno aggiudicato i tre appalti per la gestione dei servizi al centro di contrada Cucinella,  era stato in ultimo – prima di essere arrestato – incaricato dai responsabili del centro di tenere i rapporti col Ministero dell’Interno e intercettare flussi di denaro provenienti dai Fondi europei.

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