Pubblicato il 30/09/2019
ATTUALITÀ

Migranti, “Aiutateci!”: l’allarme da una barca con 32 persone in pericolo. E continuano gli sbarchi “fantasma”



Da ieri una barca con 32 persone a bordo, tra cui 7 bambini e 2 donne incinte, attende soccorso in area Sar di Malta. A Lampedusa, in poco più di 24 ore, a partire da sabato sera, si sono registrati complessivamente 11 approdi “fantasma”. E iniziano i trasferimenti dall’hospot al collasso.


Una barca con 32 persone a bordo, tra cui 7 bambini e 2 donne incinte è in difficoltà nella zona Sar di Malta. L’allarme è stato lanciato ieri da Alarm Phone, la piattaforma satellitare, fondata da reti di attivisti e rappresentanti della società civile in Europa e Nord Africa, che hanno creato una linea telefonica diretta e autorganizzata per rifugiati in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo.


Il telefono di Alarm Phone ha squillato alle h. 17.25 di ieri per una richiesta di soccorso da parte delle 32 persone a bordo della barca. Le autorità maltesi sono state immediatamente contattate, ma non hanno fornito alcuna informazione sull’eventuale operazione di soccorso.


Successivamente il contatto con la barca è stato perso per alcune ore. Dopo il black out della notte, stamattina, alle h 9.15 il contatto con le persone a bordo è stato ristabilito. La barca è ancora in difficoltà nella zona SAR di Malta. Secondo gli attivisti da ieri non ci sarebbe stato alcun intervento per soccorrerli. “La vita di 32 persone, inclusi molti bambini, è in pericolo. Chiediamo soccorso immediato!”, è l’appello preoccupato dell’organizzazione umanitaria.


Intanto continuano i cosiddetti sbarchi “fantasma”, che nemmeno i “porti chiusi” hanno mai davvero fermato. Stanotte, a poca distanza dalla costa di Lampedusa, due barchini, con a bordo 15 e 16 tunisini, sono stati avvistati da una motovedetta della Guardia di Finanza, che li ha guidati in porto. In poco più di 24 ore, a partire da sabato sera, si sono registrati complessivamente 11 approdi di migranti sull'isola.

Ieri un incendio ha devastato il campo di Moira, a Lesbo, provocando la morte di una mamma e un bambino e una quindicina di feriti. Nessuno può definire queste morti un incidente - è la denuncia di Medici senza Frontiere. È il risultato diretto di una politica brutale che intrappola 13.000 persone in un campo che dovrebbe ospitarne 3.000.


E iniziano i trasferimenti dall'hotspot di Lampedusa ormai al collasco. Sono cinquanta gli immigrati che hanno già lasciato Lampedusa con un pattugliatore della Guardia di Finanza che arriverà a Porto Empedocle. Altri 90 verranno imbarcati sul traghetto di linea che giungerà a Porto Empedocle in serata. Con il doppio trasferimento, temendo anche che l'ondata dei micro sbarchi non sia finita, si prova ad alleggerire il numero delle presenze nell'hotspot dove, stanotte, erano in 330 circa a fronte dei 95 posti disponibili.
Dopo il trasferimento con il traghetto, nella struttura di primissima accoglienza, che si trova in contrada Imbriacola, dovrebbero rimanere circa 190 persone.

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