La decisione del capitano Reisch, dopo il forte temporale di ieri, che lo ha indotto a dichiarare ieri sera lo stato di emergenza e a dirigersi verso il porto di Pozzallo nonostante il divieto delle autorità italiane: “Stasera ha deciso il tempo. A causa della situazione pericolosa per la vita a bordo, ho dovuto dichiarare lo stato di emergenza sulla Eleonore. Il rifugio sicuro più vicino è in Italia”.
di Giacomo Belvedere
Mentre nei palazzi romani continuano le fibrillazioni per la nascita del nuovo Governo, nel Mediterraneo, 148 persone stanno aspettando un rifugio sicuro: 104 sulla Eleonore, 31 sulla Mare Jonio, e 13 sulla Alan Kurdi.
Ieri sera il capitano della Eleonore, la nave della Ong tedesca Lifeline, Claus Reisch, ha deciso di rompere gli indugi e di forzare il blocco. “Ciao, presto l’Eleonore arriva a Pozzallo. Sarebbe bello se alcune persone e avvocati fossero lì per incontrare l'equipaggio”. Questo il tweet lanciato oggi dalla Eleonore.
La decisione del capitano Reisch, dopo il forte temporale di ieri. La gente si è inzuppata sul ponte troppo zeppo d’acqua, molti hanno avuto il mal di mare. Il capitano ha dichiarato ieri sera lo stato di emergenza e ora guida la nave Eleonore, un'imbarcazione lunga circa 20m e larga 5m, con il suo carico di 104 naufraghi, verso il porto di Pozzallo nonostante il divieto delle autorità italiane. “Dopo 8 giorni in attesa di un rifugio sicuro – ha dichiarato Reisch a caldo, subito dopo aver preso la decisione di ignorare il divieto delle autorità italiane -, dopo innumerevoli tentativi di convincere gli stati a prendersi cura di 104 persone, stasera ha deciso il tempo. A causa della situazione pericolosa per la vita a bordo, ho dovuto dichiarare lo stato di emergenza sulla Eleonore. Il rifugio sicuro più vicino è in Italia”.
Frattanto circa un'ora fa militari della Guardia di Finanza sono saliti a bordo e hanno comunicato al Capitano che la nave può arrivare al porto di Pozzallo e che le persone soccorse possono sbarcare. Quindi i finanzieri prenderanno il controllo della nave per ulteriori indagini. Secondo quanto riferisce Lifeline l'incontro ha avuto toni molto tranquilli e gentili.
Intanto la Alan Kurdi, nave della ong tedesca Sea Eye con 13 migranti soccorsi il 31 agosto a bordo, si sta dirigendo verso Malta dopo che, giunta in prossimità delle acque territoriali italiane a Lampedusa, si è vista consegnare dalla Guardia di finanza il divieto di ingresso firmato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e sottoscritto anche dai colleghi Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. L'intervento di salvataggio era avvenuto in acque Sar (Ricerca e soccorso) maltesi.
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