Pubblicato il 13/05/2016
ATTUALITÀ

Caltagirone, dopo l’inagibilità nuova sede per il Commissariato. Raggiunta intesa tra le Ist



La ex Casa delle Fanciulle sarà la nuova sede del Commissariato di Polizia della città di Caltagirone. Il presidio, in seguito al cedimento di parte del soffitto, era stato obbligato a chiudere determinando una serie di disagi ai lavoratori ed all’utenza. Il Questore Marcello Cardona aveva pochi giorni dopo interessato sulla vicenda il vice capo della polizia di Stato, il prefetto Matteo Piantedosi.

Dopo gli accertamenti e sopralluoghi dell’Ufficio tecnico comunale, effettuati su richiesta della Questura etnea e avvenuti negli scorsi giorni per constatare l’idoneità della struttura, questa mattina è arrivata la decisione. Nei locali della Prefettura di Catania  il viceprefetto Enrico Gullotti, il questore di Catania, Cardona, i dirigenti del Servizio tecnico – logistico della Questura e un dirigente in rappresentanza dell’autorità di gestione del Pon Sicurezza hanno raggiunto l’intesa, individuando nell’immobile, ristrutturato attraverso fondi del Piano operativo nazionale di Sicurezza, la nuova sede. Il commissario straordinario del Comune, Mario La Rocca, presente all’incontro ha confermato in maniera ufficiale la disponibilità dei locali ubicati in via Santa Maria di Gesù.

In questo modo – ha detto La Rocca – scongiuriamo lo spettro della chiusura e del trasferimento del Commissariato lontano da Caltagirone, che avrebbe avuto pesanti contraccolpi su questa comunità. Caltagirone potrà pertanto continuare a disporre di un così importante presidio di sicurezza e legalità, che svolge un’insostituibile funzione”.

Perché la procedura di spostamento del Commissariato di Polizia sia completa serve adesso che sia approvata la richiesta inviata al Ministero dell’Interno cambi la destinazione d’uso, da centro di accoglienza per minori non accompagnati a Commissariato di Pubblica Sicurezza, prevedendo cosi alcuni adeguamenti. Il progetto originario faceva riferimento alla linea d’intervento per la gestione dell’impatto migratorio nell’ambito dei centri di accoglienza. La struttura avrebbe dovuto ospitare una volta resa fruibile tra i 70 e i 90 minori non accompagnati richiedenti asilo e non, il finanziamento approvato nel marzo del 2010 aveva previsto una spesa di circa due milioni di euro

 

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