Pubblicato il 26/06/2019
SOCIETÀ

Caltagirone, precari del Comune: firmano i primi 51 che diventano lavoratori a tempo indeterminato



Soddisfazione, ma anche commozione. Inevitabile. Dopo 28, persino 30 anni, è arrivato il giorno dell’agognata stabilizzazione. Ieri pomeriggio, nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio, 51 dei 119 precari in servizio al Comune hanno firmato il contratto a tempo indeterminato e parziale (24 ore) con cui hanno scritto la parola “fine” a decenni di incertezze.  Sono gli appartenenti alle categorie A (operatori) e B (esecutori).

Soddisfazione, ma anche commozione. Inevitabile. Dopo 28, persino 30 anni, è arrivato il giorno dell’agognata stabilizzazione. Ieri pomeriggio, nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio, 51 dei 119 precari in servizio al Comune hanno firmato il contratto a tempo indeterminato e parziale (24 ore) con cui hanno scritto la parola “fine” a decenni di incertezze.  Sono gli appartenenti alle categorie A (operatori) e B (esecutori).


Si tratta dei primi esiti delle procedure avviate alle fine dello scorso anno dalla Giunta municipale. La stabilizzazione riguarda in prima battuta i 51 delle categorie A e B. Seguirà quella degli altri (categorie C e D). Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Gino Ioppolo (“Tutto ciò – ha detto il primo cittadino - è il frutto della proficua collaborazione fra burocrazia, Amministrazione e sindacati e rafforza il senso di appartenenza alla città”), l’assessore al Personale Concetta Mancuso (“Il lavoro – ha affermato l’assessore - non è solo un mezzo di sostentamento ma, come nel vostro caso, un modo concreto per essere utili alla comunità”), il presidente del Consiglio comunale Massimo Alparone (“Dietro ognuno di voi – ha osservato il presidente - c’è una storia di attese e speranze finalmente concretizzate”) e il segretario generale Carolina Ferro, che ha posto l’accento “su un importante risultato che corona impegno e sforzi condivisi”.


Presenti il vicesindaco Sergio Gruttadauria e i sindacalisti Giacomo Balata (Cgil) e Valeria Laiacona (Cisl). Salvatore Marotta, uno dei 51: “Oggi chiudiamo una lunga odissea. Un pensiero va al nostro amico e collega Salvatore Cappuccino, che purtroppo non è più qui, ma che con noi ha condiviso mille battaglie e che da Lassù gioisce insieme a noi”.

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