Pubblicato il 25/06/2019
POLITICA
ph. Il Sette e Mezzo

Caltagirone, chi non è in regola su tributi può pagare senza sanzioni entro il 31 luglio



Il Consiglio comunale ha anche stabilito il pagamento con rate anche di 50 euro. Discussa anche la questione dei 190 soci delle cooperative edilizie proprietari o assegnatari di immobili in località Boschigliolo, chiamati a versare al Comune somme fra i sette e i 14mila euro.


Il Consiglio comunale di Caltagirone, nel corso della seduta di ieri sera, ha approvato a maggioranza il riconoscimento di un debito fuori bilancio e, all’unanimità, il regolamento per la definizione agevolata delle entrate. Esso riguarda le entrate del Comune, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale notificati dall’ente stesso dal 2000 al 2017 e ammette che il pagamento dei debitori possa avvenire senza sanzioni. In particolare, stabilisce che il termine ultimo per aderire alla definizione agevolata è il 31 luglio 2019 e indica le modalità di accesso alla sanatoria, prima fra tutte la compilazione di un modello – dichiarazione che sarà a breve predisposto e messo a disposizione dei cittadini. Inoltre il regolamento rende possibili forme di rateizzazione eccezionali (max 24, ma con importo minimo anche di 50 euro, in deroga all’apposito regolamento). La prima rata dovrà essere pagata entro il 30 settembre 2019 e l’ultima entro il 30 settembre 2021.


Tutti d’accordo – interventi del vicesindaco Sergio Gruttadauria e dei consiglieri Piera Iudica, Antonio Montemagno e Maria Di Costa – nel definire il regolamento “un’utile opportunità per quanti desiderano mettersi in regola”.


In precedenza l’assise si è occupata della questione sollevata dai 190 soci delle cooperative edilizie proprietari o assegnatari di immobili in località Boschigliolo che, dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha chiuso la “querelle” fra il Comune di Caltagirone e i vecchi proprietari dei terreni espropriati su cui sono stati edificati i loro alloggi, si vedono chiamati a versare allo stesso Comune somme fra i sette e i 14mila euro. I cittadini, un’ampia rappresentanza dei quali era presente in aula, hanno chiesto al Consiglio un’azione di verifica sul mancato accordo fra i vecchi proprietari espropriati e il Comune sulla base dell’80 per cento della somma dovuta, che pure, secondo quanto messo nero su bianco dagli stessi cittadini, sembrava cosa fatta, e la contestuale sospensione, in attesa dell’esito delle verifica, delle azioni di recupero del credito. Sulla vicenda, comunicata al Consiglio dal presidente Massimo Alparone, si è svolta, come da proposta di Vincenzo Di Stefano (“Per comprendere appieno le ragioni delle loro rivendicazioni”), una conferenza dei capigruppo alla presenza dei rappresentanti delle cooperative, conclusasi con l’apertura di un tavolo tecnico “con il compito – ha spiegato Alparone – di approfondire la questione e adoperarsi per trovare le giuste soluzioni”.


Hanno completato il quadro le comunicazioni di Aldo Lo Bianco “sull’assenza di programmazione degli eventi estivi che penalizza i flussi turistici” e di Vincenzo Gozza sul contratto relativo alla piscina comunale e “sulla necessità di interventi manutentivi alla villa comunale”.

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