Pubblicato il 13/08/2016
ATTUALITÀ

Caltagirone, a rischio servizio di sorveglianza TAO al Gravina di Caltagirone



di Giacomo Belvedere 

Il servizio di sorveglianza TAO presso l’ospedale “Gravina” di Caltagirone è a rischio? L’allarme è stato lanciato su FB l’11 agosto da Pippo Vacirca, un passato di consigliere comunale in Democrazia Proletaria, che ha scoperto a sue spese che, per la lettura delle analisi, deve recarsi dal suo medico di base. “Nella lettera che mi è stata recapitata con l’esito delle analisi – scrive Vacirca – mi invitano a recarmi al medico di base e consegnare la missiva. In poche parole, dopo mezza giornata per le analisi e il ritiro dei risultati, dovrò fare anticamera per diverse ore nello studio del medico di famiglia, che riceverà il giorno di calendario. E se un paziente cardiopatico è scoagulato o con valori fuori i limiti stabiliti, il primario è consapevole dei rischi che corre?”.

Il centro TAO (terapia anticoagulante orale) assiste i pazienti cardiopatici del comprensorio calatino: attivo da circa 15 anni serve circa 1200 pazienti con patologie cardio-vascolari che hanno problemi di coagulazione del sangue e serve a prevenire trombosi e ictus somministrando in base ai valori della coagulazione sanguigna le dosi di anticoagulanti, i cosiddetti farmaci salvavita. “I dirigenti del Gravina –continua Vacirca – ritengono che il medico di famiglia possa sostituire il centro. Non ho parole per definire questo comportamento a dir poco cinico e irresponsabile delle autorità e dirigenti della sanità calatina e catanese”. 

La sua denuncia ha avuto una vasta risonanza in una città già da tempo penalizzata nel campo dell’assistenza sanitaria, che ha visto in questi anni il lento ma inesorabile declino del “Gravina”, sacrificato a non meglio definire esigenze di spending review e razionalizzazione.

Sul tema si è acceso un vivo dibattito nella città della ceramica. I toni sono di allarme e preoccupazione. Il capogruppo del gruppo consiliare “Per la città che vogliamo”, Enzo Di Stefano, annuncia che presenterà un ordine del giorno in Consiglio comunale e informa che “l’On. Raia e l’On. Burtone si sono già attivati e in queste ore sono impegnati perchè si dia soluzione al problema”.
“Chiediamo – continua Di Stefano – che anche il Sindaco Ioppolo, quale autorità sanitaria locale, intervenga prontamente nei confronti dell’ ASP di Catania perchè si arrivi al ripristino del servizio”.

Gli fa eco Paolo Crispino, segretario cittadino del PD, per il quale “sospendere un servizio così importante per i cittadini, ancor più in periodo di ferie estive, vuol dire depauperare sempre più la struttura ospedaliera di Caltagirone e tutto il suo territorio”. Per il PD calatino, inoltre, “non si può sacrificare la salute dei cittadini giustificandola con il risparmio economico e con l’incapacità organizzativa dell”Asp”

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Gino Ioppolo, per il quale l’ambulatorio per la Terapia anticoaugulante orale “va, da subito, ripristinato e messo nelle condizioni di operare con la stessa efficienza con la quale ha finora dato risposte a circa 1.200 pazienti”.

“Abbiamo ascoltato – continua Ioppolo – parole come  programmazione, integrazione, qualità, sviluppo e registrato finora fatti che mostrano, invece, una concreta diminuzione di servizi. Possiamo sperare che si inverta questa rotta? E che Giammanco conclude Ioppolo -, che ne ha capacità, voglia essere protagonista di una nuova stagione in cui le buone pratiche – come l’ambulatorio Tao – non solo non vengano cancellate, ma anzi messe a disposizione di tutti?”.

Sulla paventata interruzione dell’attività clinica di sorveglianza della Tao sinora fornita dall’ospedale Gravina, si sono frattanto registrate le rassicurazioni dei vertici dell’Asp etnea.

In questo turbinio di denunce, proteste e rassicurazioni, la città di Caltagirone, troppe volte umiliata e illusa, attende fatti concreti che dimostrino un’inversione di tendenza rispetto a questi ultimi anni di progressiva marginalizzazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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