Pubblicato il 01/06/2019
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ph. Il Sette e Mezzo

Caltagirone in festa per la “Rusedda”, l'omaggio degli agricoltori alla Conadomini - VIDEO



La "Rusedda" è l'omaggio degli agricoltori caltagironesi, un tempo su muli, cavalli e carretti e oggi soprattutto su trattori, automobili e camion, accuratamente addobbati con la “rusedda”, la pianta di cisto raccolta nel bosco di Santo Pietro che una volta serviva ai “cannatari” (gli stovigliai) per ardere i forni. Ad aggiungere interesse c'è stata quest'anno la presenza della squadra a cavallo della Polizia di Stato, oltre a quella dei tamburi e delle majorette di Aspra.

Sabato 1 giugno maggio, alle 15,30, con partenza da piazza della Regione, attraversamento delle vie Mario Milazzo, Principe Umberto, Giovanni Burgio, Giorgio Arcoleo, Roma, piazza Municipio, Vittorio Emanuele, Duca degli Abruzzi, Carcere e conclusione sul sagrato della Chiesa di Santa Maria del Monte, si è tenuto a Caltagirone il tradizionale e folkloristico corteo della “Rusedda”.


Composto dagli agricoltori della zona originariamente su muli, cavalli e carretti e oggi soprattutto trattori, automobili e camion, tutti accuratamente addobbati con la “rusedda”, la pianta di cisto raccolta nel bosco di Santo Pietro che una volta serviva ai “cannatari” (gli stovigliai) per ardere i forni. Un tempo, la sera prima, il centro storico e gli stretti “carruggi” riecheggiavano dei rulli di tamburo dei banditori, che invitavano i contadini alla raccolta, al grido: “Immu a ricogghiri a rusedda, immuci a puttari a rusedda a Maria di Conadomini. Immuci tutti ca n’havimmu bisognu” (andiamo a cogliere la rusedda. Portiamola a Maria di Conadomini. Andiamo tutti, perché c’è bisogno). E si indicava anche il luogo dove sarebbe avvenuta la raccolta.


La festa della Conadomini anticamente, prima che intorno al 1750 venisse spostata al 31 maggio, si celebrava la domenica in albis, con successivo novenario ed è legata all’offerta delle primizie, in specie il grano.  Cadendo poi proprio nel tempo delle messi, è in modo del tutto particolare cara al mondo dei contadini e delle loro fatiche, per cui è chiamata “Madonna del pane”.

Il colorato corteo viene preceduto da un vessillo (triunfu) con l’immagine sacra della Conadomini ed è caratterizzato dall’intermittente suono delle “brogne” (grandi conchiglie), trasformate in strumenti a fiato. Ad aggiungere interesse c'è stata la presenza della squadra a cavallo della Polizia di Stato, oltre a quella dei tamburi e delle majorette di Aspra.


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