Pubblicato il 16/01/2019
ECONOMIA E FINANZA
ph. Il Sette e Mezzo

Tari in bolletta luce, Ioppolo: “Estenderla a tutti i comuni”



La misura è un'ipotesi al vaglio del Governo per i comuni in dissesto o pre-dissesto ed ha suscitato la dura opposizione delle associazioni dei consumatori. Ioppolo chiede di “allargarla a tutti i Comuni e, in ogni caso, anche quelli che dal dissesto son usciti da meno di due anni”.

“Non possiamo che essere d’accordo e sostenere l’iniziativa del Governo. Non si possono, infatti, da una parte rivendicare servizi adeguati e dall’altra tollerare sacche di evasione che rappresentano un’autentica ingiustizia sociale perché spesso provenienti da ceti benestanti”.

Lo afferma Gino Ioppolo, sindaco di Caltagirone, il Comune siciliano che è stato protagonista di un difficile percorso di fuoriuscita dal dissesto, in relazione al dibattito politico attorno all’opportunità dell’inserimento della Tari nella bolletta della luce, misura antievasione, questa, che riguarderebbe i Comuni in dissesto o in situazioni di rischio.

La proposta, contenuta in un emendamento presentato dalla Lega alla legge di Bilancio e prevista solo per i Comuni in dissesto o pre-dissesto, che avrebbero potuto chiedere  l’inserimento della tassa sui rifiuti nella bolletta della luce, così come avviene per il canone Rai, aveva suscitato una levata di scudi da parte delle associazioni dei consumatori, Codacon e Federconsumatori, che avevano definito la misura “assurda e impensabile”. Bocciata nel maxi emendamento alla legge di stabilità, è stata nei giorni scorsi rilanciata dal sindaco di Catania Salvo Pogliese, ed è stata al centro di un incontro romano ra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e una delegazione dell'Anci.

“Il Governo – aggiunge Ioppolo – vada avanti per la propria strada, perché su questa incontrerà il favore dei Comuni virtuosi e della maggioranza degli Italiani che adempie al proprio dovere fiscale. Piuttosto – conclude il primo cittadino di Caltagirone – chiediamo di allargare la platea degli interessati, comprendendovi tutti i Comuni e, in ogni caso, anche quelli che dal dissesto son usciti da meno di due anni”.

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