Pubblicato il 23/12/2018
CULTURA
ph. Il Sette e Mezzo

A Caltagirone il presepe africano dei minori stranieri del Progetto Sprar - VIDEO



L’idea è nata ai minori di fede cristiana, ma è stata subito accolta e condivisa anche da quelli di fede musulmana, creando un clima di sincera fratellanza tra gli appartenenti alle diverse etnie.


L’hanno realizzato i minori stranieri non accompagnati del Progetto Sprar di Caltagirone. “African Nativity”, il presepe africano”, in via Luigi Sturzo 46, è stato inaugurato ieri. L’idea è nata ai minori di fede cristiana, ma è stata subito accolta e condivisa anche da quelli di fede musulmana, creando un clima di sincera fratellanza tra gli appartenenti alle diverse etnie.

L’iniziativa è stata promossa dalle comunità in cui i ragazzi sono ospiti (associazione La Pineta, dell’Istituto Suore di Gesù Redentore Protettorato San Giuseppe e cooperativa La Vita Adesso) e dal Comune di Caltagirone.

I ragazzi, le scorse settimane, guidati da alcuni esperti esterni, hanno partecipato a un laboratorio artistico, realizzando i personaggi e l’ambientazione africana del presepe.

L’iniziativa, realizzata in sinergia con l’equipe multi-professionale del progetto, ha stimolato i ragazzi a un’attività di ricerca sulle tradizioni, sugli usi e costumi non solo locali, ma con un approccio multiculturale. Questa ricerca ha dato anche la conferma che la dimora che ospita il presepe, sede di un gruppo appartamento dei neomaggiorenni del progetto Sprar, è stata la casa natale di Padre Nicola Longobardo, missionario gesuita in Cina per oltre cinquanta anni e capo della missione dal 1610 al 1655.

La sua azione, rivolta con semplicità e gioia agli ultimi, ai più lontani, nelle sperdute campagne della Cina, è stata spunto di riflessione per i minori stranieri non accompagnati del progetto Sprar, facendo nascere in loro il desiderio di sottolineare, in questo presepe, come rilevano gli organizzatori, “la semplicità, ma anche la profondità del messaggio in esso contenuto: la vicinanza tra i popoli, il rispetto di ogni fede religiosa e l’attenzione ai più deboli, ai soggetti ai margini della società di ogni tempo e di ogni parte del mondo”.

“Si tratta di un’iniziativa che contribuisce all’integrazione e che, quindi, si rivela significativa, innanzitutto, in questa direzione – afferma l’assessore comunale al Welfare, Concetta Mancuso, ma che amplia pure, con un’opera inedita e interessante, la già ricca offerta presepistica della nostra città”.

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